Maria Maddalena – Alda Merini
Forma che è in me piena di sapore e di morte, questo iniquo connubio angelico sopra un corpo caldo di baci. Chi avrebbe mai detto che mi avrebbero lapidata? Ma tanto la mia bellezza era un vuoto a perdere. Stesa per terra, sporcata dai loro baci, io guardo il cielo. Nessuno ha mai capito, mentre baciavano il mio corpo nudo, che il mio sguardo era altrove, che non provavo nessun piacere, che entravano e uscivano dal mio corpo senza alabarde, guerrieri del nulla, che combattevano una guerra che io sola avevo vinto. Il loro modo di baciare il mio corpo era un modo come un altro per non parlare, ma tu, Gesú, mi hai parlato, e non hai visto soltanto le mie labbra, ed è strano che il mio labbro che non ha baciato nessuno profumava di fiori. Come mi hai amato, Signore, come mi hai posseduta con la parola. La tua parola mi ha dato un brivido per tutto il corpo. Non c’erano né leziosità né catene: tu non volevi toccarmi, in quel momento, Gesú, ero tua madre giovane, coronata dallo sguardo di Dio. Lo so, mi avresti stretta al cuore, e tutte le piaghe che hanno inferto questi stupratori si sono richiuse. Era un corpo piagato fino allo spasimo, eppure su quelle ferite continuavano a buttare il sale del loro disprezzo. Come bruciavano le mie ferite, Signore. Ma a un certo punto io ho sentito il balsamo del tuo sguardo e sono stata piena di oli e profumazioni. Ero cosí intatta, Signore, davanti al tuo sguardo che tu hai visto e scelto la prima discepola. Tu hai guarito le mie piaghe, Signore, le piaghe del mio spirito. E cosí io sciolgo i miei capelli, Gesú, per carezzarti i piedi, affinché diventino un lino che ti deterge dalla stanchezza. Tutti credono che tu abbia percorso la Galilea, ma gli altri non sanno quanto cammino hai fatto. Tu non hai camminato, Gesú, sei volato sui monti e sugli abissi, aquila dallo sguardo feroce e benevolo. Tu non hai calpestato solo la terra ma il cielo. E mentre gli altri ti pensano comodo, assiso ad una mensa, non capiscono che tra poco non ci sarai piú, perché sta scritto che volerai verso il Padre tuo. L’errore dell’uomo è di credere che tu finirai i tuoi giorni come qualsiasi essere mortale, ma poiché sei il germe della creazione, ma poiché vieni da molto lontano, tu sei un Dio affaticato. Il sale delle mie labbra guarirà le tue molte ferite: ti sei escoriato i piedi, Gesú, lascia che te li medichi coi miei capelli, sentirai nei miei capelli la frescura del lino e le tue piaghe si richiuderanno. In verità, Gesú, non so chi mi abbia partecipato il tuo destino, ma ti amo e di te so tutto, come qualsiasi donna che ama il proprio marito. |